La Mostra del cinema di Venezia è alla sua 78esima edizione: cosa aspettarci da questo anno carico di promesse?

La mostra si aprirà con il film di Antonio Segre, lo stesso che aprì lo scorso anno con Molecole, quest’anno ci proporrà: Il cinema al tempo del Covid, un film a cui hanno partecipato Rai Cinema e L’Istituto Luce Cinecittà, per poi proseguire con la cerimonia di preapertura dove verrà presentata la prima de Per grazia ricevuta di Nino Manfredi.

Tra i film da vedere durante Venzia 78 abbiamo: Madres paralelas di Pedro Almodovar, il quale aveva partecipato a Venezia 77 con The Human Voice, e sarà proprio il suo film ad aprire questa edizione. Troviamo poi Dune, film molto atteso di Villeneuve tanto che è già sold-out; ci saranno anche molti registi italiani del calibro di Sorrentino che presenterà “é stata la mano di Dio”, Michelangelo Frammartino con Il Buco, Mario Martone che porterà Qui Rido Io ed infine Gabriele Mainetti con Freaks Out, la sua seconda opera dopo Lo Chiamavano Jeeg Robot.
Il boom di attori fa ben sperare nonostante il Covid, per il quale il red carpet sarà anche quest’anno transennato: da Benedict Cumberbatch, che vedremo in The Power Of The Dog, Anya Taylor-Joy e Matt Smith, i quali recitano in Last Night In Sono, Penelope Cruz in Madres Paralelas , Tilda Swinton con Goliath: playing with reality, Matt Damon con Land Of Dreams, Timothée Chalamet e Zendaya con Dune, Krysten Steward interpreta la protagonista in Spencer, film molto atteso sulla vita dell’amatissima principessa Diana, e Dakota Jhonson con The Lost Daughter.






Il premio Leone d’oro alla carriera sarà assegnato quest’anno a Roberto Begnini, regista, attore e sceneggiatore, che ha dichiarato: “Il mio cuore è colmo di gioia e gratitudine. È un onore immenso ricevere un così alto riconoscimento verso il mio lavoro dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”. A proposito del quale il direttore Alessandro Barbera ne elogia la carriera di personaggio eclettico che ricorderemo sempre come uno dei massimi divulgatori della Divina Commedia; Begnini ha saputo unire la comicità alla satira, offrendola a registi del calibro di Fellini e Matteo Garrone.

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