Stili intramontabili: Maria Callas

Maria Callas, grande personaggio del ‘900, nota per la sua voce sublime e per il modo di unire recitazione e canto nelle sue esibizioni; rimane ad oggi una delle figure che più ci fanno sognare tra la storia d’amore con l’armatore greco Onassis ed uno stile diventato icona.

“La vera eleganza non è mai fatta di frivolezze accessorie” diceva la Divina, e possiamo proprio vederlo nello stile sartoriale che Elvira Leonardi Bouyeure la aiutò a creare intorno alla sua figura: tra pellicce di volpe e sciarpe e colbacchi di visone e montone fino ad abiti che le risaltavano la vita sottilissima. Si sapeva, infatti, che la Callas era una grande ammiratrice di Audrey Hepburn, della quale invidiava la figura sinuosa; ispirata da questa arrivò a perdere più di trenta chili.

Maria Callas

Per esaltare maggiormente la vita stretta e la figura longilinea indossava soprattutto abiti che ricordavano il tailleur bar: simbolo del New Look di Dior, sempre con perle al collo, un eye-liner che definiva la forma cat-eye ed un rossetto rosso a delineare le labbra per farle apparire più grandi.

La sua ossessione per la vita mondana la portò ad entrare nella lista della stampa americana delle dieci donne più eleganti del mondo e a divenire l’Abito d’oro di Milano: riconoscimento assegnato alla donna più elegante. Un riscatto per la Callas che solo sei anni prima fu chiamata dalla giornalista e scrittrice Camilla Cederna con epiteti e giudizi come: “matrona in visone, tremendo il cappello, guancia vermiglia e labbra gonfie”.

Tanti erano anche i capi che la stessa Callas si faceva fare su misura dagli stilisti: ricordiamo l’abito di gala disegnato apposta per lei da Christian Dior, le collane regalatele da Pierpaolo Pasolini quando girarono “Medea”, i sandali infradito con perle e brillanti veri che le realizzò Emilio Pucci ma anche tanto altro da parte di Lanvin ed Yves Sain-Laurent.

Maria Callas in Dior
Maria Callas and Pier Paolo Pasolini

Nella documentazione fotografica vediamo una Divina sorridente al fianco di Onassis, del quale si innamorò dopo il giro in crociera sullo yacht di quest’ultimo, il Christina: i due si conobbero a Venezia grazie alla giornalista Elsa Maxwell e la loro storia due ben nove anni, finché Aristotele non si sposò con la vedova Kennedy.

Di questa lunga e travagliata storia Maria scrisse alcune memorie, ad oggi raccolte nel libro di Tom Wolf “Io, Maria”, ove lei descrive l’inizio della sua amicizia con Onassis grazie ad un episodio svoltosi di notte sullo yacht: -Ho trovato Aristo che contemplava il mare e la sua bellezza notturna. Ha indicato l’isola di Mitilene, credo, in lontananza. Per un pò abbiamo goduto di quel silenzio. Anche se aveva ottenuto tutto dalla vita aveva la sensazione che gli mancasse qualcosa di fondamentale. Nel profondo era un marinaio.-

Di questa voce sublime rimangono ad oggi le ultime parole, come disse all’amica Bruna: “[…] fai spargere le mie ceneri nel mar Egeo. Abbraccerò il mio Aristo attraverso il mare…” e così le ceneri di questa grande icona vengono custodite dal luogo d’origine dei due amanti.

Maria Callas and Onassis
Maria Callas photographed by Mario De Biasi

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