Durante questa edizione della Fashion Week i principali temi trattati sono stati la sostenibilità e l’alto artigianato, molto attuali per l’epoca in cui viviamo data la produzione in massa di capi di vestiario a basso costo. Si stanno, purtroppo, perdendo quei valori di qualità, gusto nel portare un capo unico in sé e nella sua manifattura come nei materiali ricercati. Ce lo ha spiegato Matteo Ward del brand WRÅD, il quale ha trattato nello specifico dell’impatto di una produzione all’ingrosso dal punto di vista non solo economico, ma anche umano e di come tramite il suo brand sia riuscito a creare dei capi sostenibili anche riscoprendo modi di tingere il tessuto quasi perduti.
Sempre a proposito di moda sostenibile ringraziamo Trade-gov Uk che ha dedicato un momento ne Sustainable Fashion Day, in partnership con la Venice Fashion Week si è parlato a lungo di questo tema.
L’alto artigianato ci è stato invece esposto da La sartoria del Gran Teatro La Fenice dove; il capo sartoriale Carlos Tieppo e le sue sarte hanno fatto sfilare gli abiti fatti a mano, usati durante le opere liriche dalle cantanti.
E ancora il giovane Gianluca Regazzo ha esposto i suoi capi spiegando come bisognerebbe ripartire dall’educare il consumatore: infatti proprio una delle sue creazioni è stata fatta cucendovi sopra pezzi di mosaico della Fornace Orsoni in mesi di lavoro manuale.
Così troviamo anche le stupende borse etniche di Carla Plessi che lancia la sua collezione “go together” per noi donne che abbiamo sempre una borsa piccola per il portafoglio e il rossetto, ma un’altra per cambiarci le scarpe alte o per gli oggetti laboriosi di tutti i giorni, adesso si potranno avere appaiate in pendant.
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