“Creatività delle donne”, così si apre l’edizione primaverile della settimana della moda Veneziana; che ci ha portato alla scoperta di stilisti e artigiani del dettaglio.
Ad aprirla è stata la scrittrice Eugenia Rico, la quale ha presentato i temi della figura femminile, del viaggio e del ritorno a casa attraverso il suo libro “Il sentiero del diavolo”, raccontando anche di Cá Sagredo dove si è svolto l’incontro.
Il primo giorno presso la boutique Spazio A si è svolto un evento in collaborazione con Alberta Ferretti; ove si sono presentate le nuove collezioni primavera-estate della stilista in concomitanza con Moschino e Philosophy grazie a due modelle che hanno sfilato nel negozio.
Durante il secondo giorno si è svolto un meeting: “Un tavolo per il Veneto della moda” nel quale sono stati affrontati temi riguardanti la moda nel più ampio senso di artigianato, Made in Italy, sostenibilità etica del prodotto, micro-produzioni al dettaglio e il valore del “hand-made”, particolarmente vivo nella nostra regione che crea prodotti di lusso. Molto importanti sono stati anche i problemi cui si è discusso riguardo il sostegno ai giovani designer ma anche al tutelare i loro marchi. Più tardi si è svolta la Fashion Lounge a palazzo Bonvecchiati con la presenza di marchi come Tessiture Bevilacqua, Fabiana Filippi, Micromega, Teodamar, Carla Plessi, Esther della Valle e la collezione “Vita di vetro”, un’idea delle sorelle Moretti che hanno proiettato le murrine su foulard di seta.
Il terzo giorno è cominciato con una visita presso la Tessitura Bevilacqua, in cui, dopo qualche accenno storico, Raffaele Dessi ha srotolato bellissimi e coloratissimi tessuti spiegandone la finissima manifattura e adoperandoli ad abiti, con ago puntandoli su due modelle. In seguito la stilista Romi Loch Davis ha presentato un abito dall’intimo e femminile significato: “La donna di spine”, un elogio a questa figura oppressa dalla società che, sentendosi soffocare e racchiudendo i suoi sentimenti, fa erompere delle spine quasi come difesa per riavere la sua libertà.
Interessante è stato anche l’evento presso Gas che mostrava come il jeans venisse riusato per creare giocosi accessori e sensibilizzare sul discorso del Green, evitando spesso quello spreco che porta all’eccessivo consumismo. Invece più tardi a Palazzo Barbarigo la stilista Martina Vidal ha fatto sfilare i suoi abiti caratterizzati dai delicati merletti di Burano, isola unica al mondo per le sue creazioni.
In chiusura si è svolto il Closing Party con i lavoratissimi corsetti di Nicoletta Lucerna, la quale ne è produttrice al dettaglio.
Foto di Luca Cerofolini e Isabella Torreggiani
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